L'opera di Verdi inaugura la stagione lirica nell'allestimento del regista William Friedkin più volte premiato con il massimo riconoscimento per il cinema e con la direzione di Gianandrea Noseda: un collegamento con il Museo Egizio appena rinnovato.
La stagione 2015-16 del Regio di Torino si inaugura mercoledì 14 ottobre alle ore 20 con Aida di Giuseppe Verdi. Gianandrea Noseda, sul podio dell’orchestra e del coro del teatro, affronta la partitura di Verdi nel celebrato allestimento del regista Premio Oscar William Friedkin che risale al 2005. Per il terzo anno consecutivo un'opera di Verdi viene scelta come titolo inaugurale e dunque il compositore è divenuto praticamente il simbolo stesso del Regio. Questo allestimento di Aida, oltre a essere un omaggio alla riapertura del Museo Egizio, segna un’importante collaborazione tra due delle principali istituzioni culturali torinesi.
Gianandrea Noseda, nell’approfondito studio condotto in anni di interpretazioni, afferma: "Aida è un’opera sorprendente, nella quale Verdi vuole superare i limiti della tonalità. E’ anche un’opera intimista e il finale del secondo atto, quello della celebre marcia trionfale, serve a mettere luce, per contrasto, alle pagine più profonde, nascoste e spirituali. È sola Amneris, figlia di Re; è sola Aida, schiava in un paese straniero; persino Radamès, il condottiero, è solo e si lascia scappare un segreto militare. Tutti i protagonisti di quest’opera vivono la loro solitudine. L’orchestra, dal canto suo, deve dimostrare il proprio carattere: è un personaggio come gli altri, deve dialogare e partecipare all’azione".
Il regista William Friedkin, originario di Chicago, Illinois, viene subito riconosciuto, negli anni Settanta, come un giovane prodigio della “Nuova Hollywood”. Il successo arriva con Il braccio violento della legge (1971) vincitore di cinque premi Oscar e tre Golden Globe e con L’Esorcista (1973) vincitore di due Oscar e quattro Golden Globe. La sua prima regia di un’opera risale al 1999 e da allora ha realizzato vari allestimenti che hanno sempre attirato l’attenzione di pubblico e critica. Dice il regista: "Dal mio punto di vista il carattere più interessante è quello di Amneris, perché in lei convivono emozioni opposte: ama e odia Radamès, personaggio con il quale faccio fatica a identificarmi, poiché veicola un conflitto troppo violento. Appena lo incontriamo sulla scena, il suo desiderio più profondo è condurre il suo popolo in battaglia, ma nel giro di pochi minuti è pronto a lasciar perdere e a tradire la sua gente per amore di una schiava".
Il cast è composto da Kristin Lewis (Aida), Anita Rachvelishvili (Amneris), Marco Berti (Radames), Mark S. Doss (Amonasro) che durante le dieci recite si alternano rispettivamente ad Anna Pirozzi, Anna Maria Chiuri ed Ekaterina Gubanova, Riccardo Massi e Massimiliano Pisapia, Dimitri Platanias; completano il cast Giacomo Prestia (Ramfis), In-Sung Sim (Il re) e Kate Fruchterman (una sacerdotessa). Scene e costumi di Carlo Diappi, coreografie di Marc Ribaud riprese da Anna Maria Bruzzese, luci di Andrea Anfossi e sagome animate di Michael Curry. Dieci le recite in cartellone fino al 25 ottobre. Maggiori dettagli sul sito del Regio di Torino.
L’opera sarà presentata al pubblico mercoledì 7 ottobre alle ore 17.30 al Piccolo Regio da Antonio Rostagno affiancato, per l’occasione, da Christian Greco, Direttore del Museo Egizio.